Per la prima volta in Italia, il singolare e importante lavoro della rivista artistica araba Jasad emerge grazie ad una mostra alla Mole Vanvitelliana di Ancona curata e realizzata da Mac.
“Jasad è una rivista di cultura in cui si tratta del corpo, non solo nella dimensione erotica, ma anche in quella sociale, etica e linguistica”, spiega l’ideatrice Joumana Haddad, singolare figura di intellettuale libanese, poetessa e traduttrice poliglotta, nota anche per il suo impegno civile per i diritti delle donne.
Jasad, in arabo corpo, viene editata a Beirut, ma venduta solo in busta chiusa perchè ritenuta offensiva e scandalosa per i contenuti che propone e che hanno come tema principale il corpo, indagato come il principale luogo d’espressione perché, come scrive il critico d’arte Gabriele Tinti, “il corpo è visione e trasgressione, è il luogo dell’individualità e della differenza, della libertà”. Unico caso finora nei paesi arabi, la sua esistenza rappresenta una vera e propria sfida per quel contesto culturale.
In occasione dell’AdriaticoMediterraneoFestival, Mac pensa e realizza un’istallazione alla Mole Vanvitelliana in cui, oltre ad alcuni numeri particolarmente provocatori della rivista, vengono presentati i lavori di due artiste arabe di fama internazionale, la libanese Ninar Esber e l’irachena Sama Alshaibi, opere spesso provocatorie che Jasad non ha temuto di esporre in copertina. Le due artiste, al pari di Joumana Haddad, sviluppano il proprio lavoro non solo attraverso le immagini, ma anche con la parola scritta: entrambe infatti alternano la loro ricerca nelle arti visive a quella nel campo della scrittura e della poesia.
Le opere in mostra, caratterizzate dalla forza prorompente dell’immagine, sembrano uscire dalle pagine di Jasad e innescano una narrazione con i monumentali spazi della Mole Vanvitelliana che le ospitano, suggerendo ai visitatori nuovi approcci e riflessioni sulla sessualità, la libertà, l’amore, visti con un inconsueto occhio mediorientale.