Forzare un cancello arrugginito, ed entrare dentro una fabbrica di cemento abbandonata per il gusto di fotografare quello che è rimasto lì dimenticato da decenni. Oltrepassare una rete metallica corrosa, disseminata di cartelli di divieto e pericolo, per essere i primi a ripercorrere le corsie di un orfanotrofio scordato da tutti. Così nascono gli Intruders, il gruppo di amici del fotografo Luca Blast Forlani, che a partire dagli anni ’90 esplorano decine di siti abbandonati e costruzioni mai terminate nella provincia di Ancona, per poi allargare la ricerca in tutte le Marche e ad altre regioni d’Italia. L’interesse verso fabbricati caduti in disuso, l’archeologia industriale, e la passione per la documentazione fotografica delle loro avventure, li porta dopo anni di ricerche a ritrovare più di 200 architetture abbandonate.
MAC coglie la forza creativa del progetto Intruders, e lo trasforma in un progetto artistico di respiro internazionale, collaborando con Luca Blast Forlani, coinvolgendo la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Marche e l’Editore Franco Cosimo Panini.
Frutto di questo complesso lavoro di project management è la pubblicazione nel 2011 del libro fotografico Intruders Urban Explorers di Luca Blast Forlani (Franco Cosimo Panini Editore), e la produzione di due mostre; la prima alla Rocca Roveresca di Senigallia, l’altra presso l’ex Caserma CC Sant’Eufemia in occasione del Festival della Filosofia di Modena.
Il progetto si amplia poi con le opere video dei filmakers Matteo Giacchella e Gastone Clementi (anteprima per Videodromo, videogallery Arco Amoroso, Ancona), e con un ciclo di conferenze, Alla scoperta delle architetture abbandonate nelle Marche, tenute da Salvatore Settis, Giorgio Cozzolino e Pippo Ciorra, in merito alla tutela e alle potenzialità delle rovine nel paesaggio italiano, tema ben evidenziato anche nella presentazione di Intruders Urban Explorers dello stesso Arch. Pippo Ciorra:
“… c’è una relazione stretta e perversa tra l’overdose di cemento che ogni anno consuma nuove porzioni del nostro sempre lodato paesaggio e l’infinita lista di edifici storici, moderni e contemporanei che potrebbero essere trattati e riciclati per tornare a inserirsi nella vita dello spazio e delle persone. Ci dice infine, o almeno ce lo lascia dedurre, che c’è quindi una falla vistosa nella nostra cultura, una falla che investe la sfera dei rapporti tra passato e presente e rende sempre troppo difficile decidere cosa vada conservato e cosa invece possa essere cancellato o trasformato radicalmente. Restiamo paralizzati nell’indecisione, o almeno così fanno gli organi preposti, e il risultato è che tutto, buono o cattivo che sia, va tristemente in rovina, titillando certo il nostro insopprimibile senso del romanticismo ma punteggiando il nostro territorio con un numero sempre maggiore di cadaveri architettonici che marciano veloci verso il punto di non ritorno (edilizio) che segnerà il loro destino. Rimanendo però titolari di un tesoro segreto e inconfessabile al quale tutti tengono moltissimo: la “cubatura”, la possibilità di scomparire un giorno silenziosamente per poi ricomparire come per miracolo trasformati in una decina di anonime palazzine. (Pippo Ciorra, Architetto senior curator MAXXI ARCHITETTURA – tratto da Cadaveri Eccellenti, presentazione libro Intruders Urban Explorers)
a cura di MAC Manifestazioni Artistiche Contemporanee Partners: Franco Cosimo Panini Editore, Soprintendenza Beni Architettonici e Paesaggistici delle Marche, Provincia di Ancona, Comune di Senigallia, MIBAC, FestivalFilosofiaModena, Galleria Quarantadue Contemporaneo Off